G. Verdi – RIGOLETTO - Verona 1991 - Nucci, Giordani, Devia - SACCANI

G. Verdi – RIGOLETTO - Verona 1991 - Nucci, Giordani, Devia - SACCANI

Lele Del Gatto

3 года назад

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Giuseppe Verdi – RIGOLETTO - Live, Arena di Verona – 3 luglio 1991
Rigoletto, LEO NUCCI
Duca, MARCELLO GIORDANI
Gilda, MARIELLA DEVIA
Sparafucile, MIKHAIL RYSSOV
Maddalena, SERENA LAZZARINI
Giovanna, LUCIA MASSARI / Monterone, DANILO RIGOSA
Marullo, ANDREA PICCINNI / Matteo Borsa, ROMANO EMILI
Conte di Ceprano, EZIO MARIA TISI / Contessa, LUCIANA PALOMBI
Usciere, GIANFRANCO MANGANOTTI / Paggio, DANIELA BROGANELLI
Orch. e Coro dell’Arena - M° del Coro Aldo Danieli - Direttore RICO SACCANI
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Edizione di “Rigoletto” con un cast di rimarchevole livello per l’epoca. Il Rigoletto di Nucci è quello solito che ha portato in giro per il mondo per non so quanti anni: solido, di gran voce, con gli acuti al posto giusto e una visione abbastanza equilibrata del complesso personaggio, anche se in qualche momento si farebbe desiderare un fraseggio più analitico.
Marcello Giordani è un Duca dalla voce maschia, di bel timbro, facile all’acuto e persino incline a qualche sfumatura (notevole il duetto con Gilda), vieppiù apprezzabile quando esibita in un spazio enorme come quello areniano, ove è facile che certe finezze si disperdano. Notevole il recitativo che apre l’aria del secondo atto, impreziosita da suggestive mezzevoci. Un attacco un po’ complicato del “Parmi veder le lagrime” fece pensare a un po’ di stanchezza, ma il tenore si riprese bene concludendo in modo eccellente, col corollario di una cabaletta spavalda. Più avanti, ottima anche la canzone e il quartetto, e insomma, complimenti postumi al bravo cantante purtroppo scomparso precocemente pochi anni fa.
Cosa dire poi della Devia, se non che si trattava di una Gilda di lusso? Basta ascoltare il suo “Caro nome”, e non serve aggiungere altro. Resta solo da aggiungere che Ryssov e la Lazzarini si disbrigavano onorevolmente nei ruoli dei due perocolosi fratelli, così come la variegata coorte di comprimari. Ma un elogio merita anche Rico Saccani, direttore animato da intenzioni che quasi sempre andavano a buon fine.
(Lele del Gatto)
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